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cittadinanzaCittadinanza italiana – Ultime Novità

Marzo 10, 20230
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Cittadinanza italiana – Ultime Novità

 

Scopri tutto sulla cittadinanza italiana.

 

Il termine cittadinanza indica il rapporto tra un individuo e lo Stato, ed è in particolare uno status,
denominato civitatis, al quale l’ordinamento giuridico ricollega la pienezza dei diritti civili e politici.  In Italia il moderno concetto di cittadinanza nasce al momento della costituzione dello Stato unitario ed è
attualmente disciplinata dalla legge 5 febbraio 1992, n. 91.
La cittadinanza italiana può essere riconosciuta iure sanguinis, in forza del quale si diviene cittadino italiano per nascita di genitori cittadini italiani emigrati all’estero. Si trasmette, in generale, indipendentemente da dove essi nascano.
Esiste altresì la possibilità seppur residuale di acquisto iure soli, se si nasce sul territorio italiano da genitori apolidi o se i genitori sono ignoti o non possono trasmettere la propria cittadinanza al figlio secondo la legge dello Stato di provenienza.

Oppure. La cittadinanza può essere richiesta anche dagli stranieri che risiedono in Italia da almeno dieci anni e sono in possesso di determinati requisiti. In particolare il richiedente deve dimostrare di avere redditi sufficienti al sostentamento, di non avere precedenti penali, di non essere in possesso di motivi ostativi per la sicurezza della Repubblica.

Altresì si può diventare cittadini italiani anche per matrimonio. La ‘cittadinanza per matrimonio’ attribuita
quando il richiedente, straniero o apolide, è coniugato con cittadino italiano da almeno due anni e
dimostra di avere la continuativa residenza legale in un Comune italiano da almeno due anni dalla data
del matrimonio o della naturalizzazione del coniuge.
Diverso è parlare di cittadinanza europea che non è uno status che si acquisisce.

Ogni cittadino di un Paese membro della Ue, oltre alla cittadinanza del paese di origine, gode della cittadinanza europea. Secondo la testuale dizione del trattato di Maastricht (TUE), è cittadino dell’Unione chiunque abbia la cittadinanza di
uno Stato membro.

La cittadinanza dell’Unione europea comporta una serie di norme e diritti ben definiti, che si possono
raggruppare in quattro categorie:
 la libertà di circolazione e di soggiorno su tutto il territorio dell’Unione;
 il diritto di votare e di essere eletto alle elezioni comunali e a quelle del Parlamento europeo nello
Stato membro di residenza;
 la tutela da parte delle autorità diplomatiche e consolari di qualsiasi Stato membro in un paese
terzo nel quale lo Stato di cui la persona in causa ha la cittadinanza non è rappresentato;
 il diritto di presentare petizioni al Parlamento europeo e ricorsi al mediatore europeo.
La legge prevede alcuni casi in cui può venir meno lo status di cittadino italiano, quindi diversi casi di revoca
della cittadinanza.

Il D.L. 4 ottobre 2018, n. 113, convertito con legge 1° dicembre 2018 n. 132 ha introdotto all’art. 10 bis della legge 5/02/1992, n. 91 l’istituto della revoca della cittadinanza nei casi espressamente previsti dall’art. 10 bis della citata legge n. 91/1992.

 

LE RECENTI NOVITÀ NORMATIVE SULLA CITTADINANZA ITALIANA

Il Decreto Legge n. 130 del 21 ottobre 2020 recante “Disposizioni urgenti in materia di immigrazione,
protezione internazionale e complementare” – convertito con Legge n. 173 del 2020 – ha emendato, ma
solo parzialmente, il precedente Decreto Sicurezza e Immigrazione, introducendo alcune importanti
modifiche anche in tema di cittadinanza.

Il nuovo Decreto è intervenuto riducendo il termine di durata massima dei procedimenti di cittadinanza
italiana elevato dal Decreto Sicurezza a 48 mesi (4 anni) ripristinando il vecchio termine di 24 mesi (2
anni), prorogabili fino ad un massimo di 36 mesi (3 anni).

Ciò significa quindi che, dal momento della presentazione della domanda, il Ministero dell’Interno avrà 24 mesi di tempo, prorogabili discrezionalmente fino ad un massimo di 36, per emettere un provvedimento finale (positivo o negativo).

Attenzione! Purtroppo tale previsione normativa non è retroattiva: questo significa che il beneficio del
nuovo termine ridotto varrà solamente per le nuove domande presentate dal giorno successivo
all’entrata in vigore della Legge di conversione del nuovo Decreto (20 dicembre 2020).
Sono quindi escluse tutte le domande presentate o già in corso prima di tale data, alle quali rimane
applicabile il termine di 48 mesi (4 anni) previsto dal Decreto Sicurezza.

LEGGI LA CIRCOLARE DEL MINISTERO DELL’INTERNO SUI TERMINI DI CONCLUSIONE DEL PROCEDIMENTO

 

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cittadinanza italiana.

 

RIFERIMENTI NORMATIVI

Legge 5 febbraio 1992, n. 91. Nuove norme sulla cittadinanza

DPR 12 ottobre 1993, n. 572. Regolamento di esecuzione

DPR 18 aprile 1994, n. 362 Regolamento dei procedimenti di acquisto della cittadinanza italiana

DECRETO-LEGGE 21 ottobre 2020, n. 130

Legge 18 dicembre 2020, n. 173

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